L’eiaculazione precoce (EP) è la disfunzione sessuale maschile più diffusa. In Italia si calcola che un uomo su cinque lamenti questo problema.
I dati dell’EP sono sottostimati in quanto molti uomini che hanno questo problema, non riescono a parlarne a causa del senso di colpa, della vergogna e dell’imbarazzo e hanno difficoltà a rivolgersi agli specialisti del settore.
Può essere considerata come un’incapacità psicobiologica nel controllo del riflesso eiaculatorio e dell’andamento del rapporto sessuale, generando distress ed inadeguatezza all’interno della coppia e di frustrazione a livello individuale.
Cosa si intende per eiaculazione precoce
La International Society for Sexual Medicine (ISSM) ha definito l’eiaculazione precoce come:
una disfunzione sessuale maschile caratterizzata da eiaculazione che sempre o quasi sempre avviene prima o entro un minuto dalla penetrazione vaginale e dall’incapacità di ritardare l’eiaculazione in tutte o quasi tutte le penetrazioni vaginali, e da conseguenze personali negative quali stress, frustrazione ed un’inadeguata intimità sessuale della coppia.
Il DSM-V definisce l’EP al criterio A come: “una modalità persistente o ricorrente di eiaculazione che si verifica durante i rapporti sessuali, circa un minuto dopo la penetrazione vaginale e prima che l’individuo lo desideri.”
Quando si parla di Eiaculazione precoce?
Le principali società scientifiche internazionali (ISSM, AUA e EAU) definiscono l’EP sulla base di tre criteri:
- un’eiaculazione che si verifica, in modo persistente o ricorrente, in seguito a stimolazione sessuale minima, prima o durante la penetrazione vaginale;
- la mancanza di controllo dell’eiaculazione;
- le conseguenze negative a livello personale, come insoddisfazione e frustrazione.
I sottotipi di EP
È possibile distinguere l’eiaculazione precoce in:
- EP primaria che si manifesta fin dai primi rapporti sessuali dell’individuo e quindi non è partner-dipendente;
- EP secondaria che compare dopo un periodo di normale attività sessuale epuò dipendere sia da cause organiche (prostatiti, patologie endocrine e neurologiche) sia da fattori psicologico-situazionali (ansia da prestazione, fobie, senso di colpa, stress).
Eziologia dell’EP
Le cause alla base di questa disfunzione sessuale sono multifattoriali:
- neurobiologiche: finora sono state dimostrate solo negli animali da laboratorio e riguardano il circuito della serotonina e la sua disregolazione. Sulla base di questi risultati si ipotizza che persone con bassa attività serotoninergica o con iposensitività dei suoi recettori potrebbero soffrire di EP;
- psichiche: includono ansia in generale e da prestazione, soggetti alessitimici, depressione;
- relazionali: patologia della coppia, patologia del legame tipica delle relazioni conflittuali, rabbia, sentimenti di rivalsa e impulsi sadici.
Assessment e diagnosi
In questa fase è fondamentale accertare la natura organica della disfunzione tramite visite ed esami specialisti prescritti dall’andrologo.
Un altro aspetto fondamentale è considerare la diagnosi differenziale e la comorbilità con altre problematiche sessuali o con altre tipologie di disturbo.
La terapia psicosessuale
È consigliata nei casi in cui è esclusa la natura organica dell’EP o nei casi in cui nonostante la natura fisiologica della disfunzione è indicato un trattamento medico integrato ad una terapia psicosessuale.
La terapia cognitivo-comportamentale è l’intervento più utilizzato nell’eiaculazione precoce. Particolarmente efficaci sono le tecniche mansionali che educano il soggetto a prestare attenzione all’ammontare del piacere sessuale.
Nel momento dell’apice del piacere e subito prima dell’eiaculazione viene chiesto al paziente di interrompere l’atto sessuale, attraverso le tecniche dello Stop-Start e dello Squeeze pausa, al fine di facilitare il controllo eiaculatorio.
In parallelo alle tecniche mansionali, si lavora anche a livello cognitivo, aiutando il paziente ad individuare i pensieri disfunzionali legati all’atto sessuale e alle emozioni spiacevoli che ne scaturiscono e successivamente favorire e potenziare la ristrutturazione cognitiva.