Gli attacchi di panico sono molto diffusi nella popolazione mondiale e consistono nella comparsa improvvisa di paura e disagio intensi, generalmente si manifestano senza una motivazione specifica e durano in media 15-20 minuti. Un attacco di panico raggiunge il suo picco in pochi minuti ed è accompagnato da sintomi fisici e cognitivi.
I principali sintomi fisici dell’attacco di panico sono:
I principali sintomi cognitivi sono:
- paura di perdere il controllo o di “impazzire”;
- derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (sensazione di essere staccati da proprio corpo;
- paura di morire.
Quali sono le principali cause degli attacchi di panico?
ANSIA E STRESS: periodi particolarmente stressanti, stress cronico o situazioni che provocano forte ansia possono innescarli.
FATTORI GENETICI ED EREDITARI: diversi studi scientifici hanno mostrato che esiste una predisposizione genetica agli attacchi di panico (ad esempio: se uno o entrambi i genitori ne hanno sofferto, c’è una maggiore probabilità che i figli possano sperimentarli a loro volta.
ALTERAZIONI CHIMICHE A LIVELLO CEREBRALE: in particolare disfunzioni al sistema serotoninergico possono contribuire alla loro manifestazione. La serotonina è un neurotrasmettitore responsabile del controllo dell’umore.
EVENTI TRAUMATICI E VISSUTI STRESSANTI: questi possono lasciare una traccia nel cervello ed influenzare le risposte del corpo agli stimoli. In questo caso le persone possono essere più inclini a sviluppare gli attacchi di panico in presenza di situazioni che possono ricordare l’evento traumatico.
COMORBILITA’ CON ALTRI DISTURBI MENTALI: la presenza di altri disturbi d’ansia può aumentare i livelli di ansia e stress favorendo una maggiore vulnerabilità allo sviluppo di attacchi di panico.
PAURA DELLA PAURA: la paura di provare ansia può scatenare un attacco di panico. La persona, infatti teme le sensazioni di ansia e le interpreta in chiave catastrofica. Tutto questo comporta un circolo vizioso che aumenta in termini di frequenza ed intensità gli attacchi di panico. In questo senso, l’ansia anticipatoria gioca un ruolo cruciale nell’attivare la reazione di panico.
SENSIBILITA’ AI CAMBIAMENTI FISIOLOGICI: alcune persone sono più sensibili ai cambiamenti fisici del loro corpo. Questa maggiore ipersensibilità ai normali sintomi corporei, può comportare un’interpretazione catastrofica delle normali risposte psicofisiologiche.
CONSUMO DI SOSTANZE: l’abuso di alcune sostanze come droghe, alcol, caffeina, nicotina può aumentare la vulnerabilità agli attacchi di panico.
Come gestire un attacco di panico?
- Riconoscere i sintomi fisici dell’attacco di panico così da distinguerli da altre problematiche;
- Imparare gli esercizi di respirazione così da ridurre la risposta fisiologica dell’ansia;
- Distogliere l’attenzione dalle sensazioni fisiche (ad esempio parlare con qualcuno, cantare, contare le macchine che passano etc);
- Monitorare gli episodi per individuare se ci sono delle situazioni specifiche che li scatenano;
- Visualizzare ambienti familiari e rilassanti.
Subito dopo un attacco di panico è fondamentale rivolgersi a professionisti qualificati per individuarne le cause scatenanti ed imparare le tecniche necessarie per gestirli. Chiedere aiuto è il primo passo per migliorare la propria qualità di vita.
La terapia cognitivo-comportamentale è tra gli approcci più efficaci per gestire gli attacchi di panico: in quanto consente al paziente di riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali che li incrementano e agire sulle dinamiche comportamentali.